OUTIS-NESSUNO. contrasto a PENELOPE di Rosaria Lo Russo
2 dicembre 2012
Il testo, a “contrasto” con Penelope di Rosaria Lo Russo (Giornata Mondiale della Poesia 2005, Padova – Sala dei Giganti del Liviano) è stato scritto per l’occasione, e quindi pubblicato nella raccolta La gioia dell’impossibile (Sinopia, Venezia 2007), autore chi scrive.
Il suo impianto ‘gotico-postmoderno’ decostruisce il mito di Nessuno-Odisseo, in una sorta di macabra autobiografia, misurata sull’alto dibattito buddhista della Vacuità e su quello induista della Grande Madre Kali. La ‘traduzione vocale’ qui presentata non è quella live (23 marzo 2005), ma una sua meditante, postuma rimembranza (2007), che segue alcuni criteri di poetica orale.
In primo luogo, è appunto una traduzione, ossia il dover cogliere il “germe poetico” nella sua oscurità, come scrive René Daumal in La conoscenza di sé (Adelphi 1972), o nella sua essenza ritmica pre-espressiva, prima di tentare qualsuasi sua resa in altra lingua. A questo punto, trovare una musica (qui preconfezionata) che, rispettando quel germe, offra un tessuto sonoro su cui la voce possa avanzare. Il terzo punto, che se pienamente sviluppato può fare a meno della musica esterna, consiste nell’immaginazione-espressione di ogni segmento fonematico (logico, simbolico, etc) come se fosse creato nell’istante stesso della sua manifestazione – il non-sapere quale sarà il prossimo passo, il prossimo verso.
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