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LATOUCHE: REINCANTARE IL MONDO NELL’ABBONDANZA FRUGALE

18 settembre 2012

Nel brusio di un pubblico che in maggioranza sogna ancora la “ripresa della crescita“, Serge Latouche conclude in Piazza Grande a Modena il Festival di Filosofia 2012. In 70 minuti (qui proponiamo l’ultima parte) ripercorre i nodi dell’impossibile espansione illimitata del consumismo neoliberista (citando Illich, Gandhi, Castoriadis, Stiglitz, Lukaks, Bevilacqua etc), illustra il progetto di decolonizzazione dell’immaginario verso l’ABBONDANZA e FRUGALITA’, AUTONOMIA e LIBERTA’, FELICITA’ e CONVIVIALITA’, cita esempi virtuosi (dalle “Transition Towns” inglesi a “Kilometro zero” italiano) – le scommesse per un REINCANTO DEL MONDO richiedono “pressioni dei cittadini, senza di cui non funziona nulla”. 

Nel suo tono è assente qualsiasi dubbio filosofico o risentimento politico: c’è invece la franca sicurezza di chi sta esponendo l’utopia concreta, anzi il progetto ‘scientifico’ necessario dei prossimi anni – in un cordiale humour.   

Subito dopo, il Sindaco di Modena annuncerà la “parola” del Festival di Filosofia 2013: AMARE.

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